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L'esistenza è una intenzionalità informatica

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Maurizio Borri

Fondazione Homo Novus

Psicologo quantistico

29 novembre 2020 13:32:16

L'esistenza è una intenzionalità informatica

Il nostro corpo è un 'composto' biologico informatico che sottostà alle leggi di natura.
Inoltre questo nostro corpo è all'interno di un universo più grande, un universo ordinato, un agente universale informatico che sottostà al significato stesso di esistenza – di cui la vita biologica e la vita intelligente sono evidenti possibilità – una intenzionalità informatica che noi, esseri umani, chiamiamo natura e che viviamo costantemente attraverso gli istinti che ne rappresentano l'ordine intrinseco.
L'uomo, per come lo conosciamo, è basato su una biologia ordinata e con scopo, e il nostro corpo, in tutta la sua complessità, ne è l'evidenza.
Fino qui, mi auguro tutti d'accordo, ma abbiamo detto prima che l'uomo in quanto 'creatura evoluta' è dotata di intelligenza, cioè della capacità operativa di saper gestire la propria vita o esistenza in modo funzionale.
Quindi se la natura ha dato all'uomo tutto il necessario bagaglio per "vivere" in modo soddisfacente una esistenza felice, perché la sofferenza, la paura, il dolore, la malattia?
Perché questa forte contraddizione che ci mette in scacco?
Una possibile risposta, tra le tante, è quella che, può essere che l'uomo soffre perché non usa la logica intrinseca – della sua stessa natura – per 'come' la natura lo pone nell'esistenza.
Dato che ogni forma di vita possiede uno scopo per cui vivere, e questo scopo implica un progetto con logica di esecuzione per essere eseguito senza eccezioni, cioè da un seme di ghianda si sviluppa solo una quercia e non un cedro.
La quercia evidenzia il progetto intrinseco nella ghianda, quindi ogni specie ha un progetto dato dalla stessa natura e che rende qualsiasi forma di vita, unica e irripetibile.
Nessuno può avere la presunzione di sapere il vero senso della vita, ma sicuramente è necessario sapere il proprio senso o progetto di vita.
La natura ci stupisce per l'ordine e la proporzione intrinseche ad ogni specie, ma quando osserviamo un essere umano, non possiamo non notare una contraddizione interna, cioè, rispetto a tutte le specie viventi su questo pianeta, l'uomo è l'unica specie che soffre, patisce la sua stessa esistenza.
Ogni possibile forma di vita implica il vincolo delle leggi di natura che regolano l'elaborazione dell'informazione; non esiste il caso ma solo la possibilità della elaborazione dell'informazione. La vita è economica, non ha spreco, tutto è finalizzato ad uno scopo, cioè ogni azione è intenzionale all'effetto postumo.
Quindi ogni possibile forma di vita rappresenta, in se stessa, la presenza di questa informazione, semplice, ordinata e strutturale che definiamo esistenza.
L'esistenza è la possibilità di realizzare un progetto per la propria felicità e protagonismo.
La sofferenza esistenziale e la paura che l'uomo vive dentro di sé, non sono da attribuire all'ordine di natura, in quanto solo l'essere umano, tra le tante specie biologiche, lamenta e subisce questo stato.
Quindi la domanda spontanea da porsi sarebbe :" Io, come parte di un tutto, che ambizioni possiedo, qual è il mio scopo o progetto che mi può fare felice e realizzato?"

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