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Approccio Quantistico


Nuovi codici di interpretazione
Maurizio Borri
Fondazione Homo Novus
Psicologo quantistico
3 marzo 2021 16:37:43
Psicosomatica e progetto di natura
Agli inizi del secolo scorso la teoria della fisica quantistica unificò il dualismo materia ed energia ampliando il paradigma conoscitivo dell'Ottocento.
Queste ricerche implicano anche il concetto di informazione. L'universo è sia energia che materia, ma sembra che l'informazione abbia un ruolo importante.
L'informazione è intenzionalità, quindi una vettorialità che subconduce sia l'energia che la materia.
Per comprendere la logica della fisica quantistica occorre una mentalità elastica che possa prevedere scenari anche diversi da come in genere siamo abituati a comprendere la realtà delle cose per come le viviamo tutti i giorni. La logica dell'infinitamente piccolo prevede nuovi codici di interpretazione riguardo le cause dei fenomeni.
La dualità onda corpuscolo apre scenari apparentemente nuovi, ma comunque correlabili al tempo storico attuale. E' significativo come qualsiasi scoperta scientifica e di riflesso tecnologica accada sempre in anticipo a eventi epocali.
Il veloce progresso tecnologico ci ha fornito di strumentazioni oggettive per la connessione di massa degli individui, permettendo ad ognuno di noi una comunicazione veloce attraverso una interfaccia elettronica.
Questo periodo storico pieno di eventi epocali ha messo in evidenza che anche se siamo tutti un pò più tecnologici questo non significa aver raggiunto una coerente stabilità emozionale con se stessi. Sono violentemente emersi i fattori disgreganti l'integrità psicologica di ognuno di noi, il che per certi versi può essere un vantaggio per affrontare le fragilità emotive. Il lato positivo di qualsiasi crisi è che tutto serve per crescere.
L'epigenetica è lo studio di come il cambiamento dell'ambiente vada oltre i limiti dell'informazione genetica modulandone così l'espressione. Qualsiasi mutazione dell'espressione della forma provoca un cambiamento cosciente o inconscio ma la gestione dell'informazione non è sempre alla portata di tutti, in quanto la grande capacità adattiva dell'uomo si sostituisce all'ignoranza di se stesso in quanto possibile strumento esatto di misura.
L'odierna concezione di un sistema economico o tecnologico – basato sulla produzione e la fornitura di servizi – ci ha distolto dalla responsabilità di verifica del flusso di informazioni. Per migliaia di anni si è pensato che il valore di un bene fosse una sua proprietà oggettiva, una sua qualità, quindi la sua funzione (del bene) è strettamente collegata alla valutazione eminentemente soggettiva, generata dall'interazione collettiva di quanti ne riconoscono l'utilità. Il prezzo di un oggetto è un esempio che ne evidenzia le propietà apparentemente oggettive ma che, di fatto, esiste solo all'interno di un dato sistema economico.
In linea di massima si può dire che "qualsiasi" servizio o funzione – quindi qualsiasi elemento della produzione totale del sistema economico o tecnologico – può essere considerata come una informazione. Ognuna di queste informazioni può essere creata e veicolata con scopi funzionali, ma può anche essere manipolata come chiave di accesso a quello che comunemente noi chiamiamo cervello-mente inteso come "programma" operativo funzionale per l'intero psicorganico di qualsiasi essere umano.
Il vincolo tra il sistema economico-tecnologico, la conoscenza e civiltà ed il cervello-mente è regolato dalla quantità di informazione che può essere letta, memorizzata ed elaborata.
L'uso non ottimizzato dell'individuale capacità intellettiva – cioè l'intelligenza di cui ognuno di noi è provvisto – favorisce l'informazione del sistema più organizzato, che diventa predominante non tanto per propria capacità ma per il darsi di uno stato di ignoranza verso se stessi.
Così mentre il cervello accumula e ricicla informazioni, il nostro corpo subisce l'influenza delle memorie acquisite. Memorie attivate dal flusso di informazioni quotidiane che genera modalità comportamentali. Dalla mattina alla sera ognuno di noi legge, elabora e trasferisce informazioni generiche e specifiche. Queste memorie attivano riflessi condizionati ad effetti comportamentali. I. Pavlov (1849 – 1936) medico e fisiologo russo, nei suoi studi sul riflesso condizionato negli animali scoprì che esisteva una intenzionalità di natura (inconscia) che garantiva la sopravvivenza corporea e una intenzionalità indotta dall'ambiente che poteva provocare effetti condizionati conseguenti alla necessità di adattamento.
Soprattutto rese evidente che l'associazione psicologica si manifesta nella reazione somatica attraverso il cervello in quanto funzione passiva e attiva di tutto ciò che esiste.
Nell'uomo le associazioni psicologiche implicano i primi anni di vita.
